lunedì 8 aprile 2013

Cosa mangiare con diarrea e nausea

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La diarrea (o dissenteria) è sintomo di un disturbo dell’apparato digerente che provoca una produzione frequente di feci liquide e non ben formate: può essere acuta, cioè iniziare all’improvviso e guarire dopo pochi giorni di dieta stretta, oppure può essere un disturbo cronico. Le cause di questo sintomo sono le stesse elencate tra poco per la nausea e per il vomito.

La nausea, cioè la sensazione di avere lo stomaco in disordine, può essere accompagnata dalla voglia di vomitare o dal vomito effettivo di alimenti non completamente digeriti. La nausea e il vomito sono sintomi di processi spesso collegati a malattie dell’apparato digerente, che possono essere causate da virus, contaminazione degli alimenti, farmaci, alcol, ansia e gravidanza. Inoltre la nausea può essere sintomo di un disturbo delle vie aeree superiori con catarro retronasale.

Sopratutto nel caso di diarrea è davvero importante riuscire a reintegrare le sostanze perse con le diverse scariche, ma non sempre è chiaro cosa mangiare; la dieta BRAT nasce proprio per dare risposte concrete a questa domanda, anche se ad oggi è stata sostituita da piani alimentari più completi dal punti di vista nutrizionale.

Dieta BRAT

BRAT è un acronimo che sta per banana, riso, mela (apple in inglese) e pane tostato.

Nel caso di disturbi gastrointestinali (come l’influenza intestinale) non gravi, a carico dello stomaco o dell’intestino, è necessario modificare la dieta per poter iniziare il processo di guarigione.

Nelle prime sei ore dopo aver vomitato, è indispensabile far riposare lo stomaco. Dopo circa un’ora o due, si può succhiare una caramella dura (senza masticare); poi si può passare a un ghiacciolo oppure bere un sorso d’acqua se la nausea continua.

Nelle prime 24 ore, a partire dalla settima, reintroducete gradualmente i liquidi trasparenti  (cioè senza fibra) se il vomito è cessato. È consigliabile iniziare con un sorso o due ogni dieci minuti. Tra i liquidi consigliati ricordiamo:

acqua,

succo di mela trasparente,

acqua poco frizzante,

tè non troppo carico,

gelatina di frutta (liquida o semi-solida),

brodo (trasparente e non grasso).

Se i sintomi della nausea o del vomito si ripresentano, è necessario iniziare di nuovo il processo,rimanendo a digiuno per un’ora circa.

Dal secondo giorno iniziate a reintrodurre gli alimenti insipidi come le banana, il riso, le mele cotte, i cracker, i cereali cotti, il pane tostato e la gelatina.

Dal terzo giorno normalizzate la dieta, reintroducendo le uova, la frutta e la verdura cotta, la carne bianca (pollo o tacchino).

Gli alimenti da evitare tassativamente sono:

Latte e derivati (per i primi tre giorni).

Alimenti fritti, grassi, unti e speziati.

Carne di maiale e vitello.

Salmone e sardine.

Alcuni tipi di verdura cruda, ad esempio: radici, barbabietola, cavoli, mais, cavoli e cavoletti, cipolle.

Frutta e verdura acida: pompelmi, arance, uva e pomodori

Altri tipi di frutta: ciliegie, fichi, mirtilli, uva passa, rabarbaro, lamponi e fragole.

Bevande molto calde o molto fredde.

Alcolici.

Caffè e bevande a base di caffeina.

Bevete molta acqua ed in generale molti liquidi per evitare la disidratazione data dalla perdita di fluidi.

Riposate ed evitate gli sforzi fisici per dare all’organismo la possibilità di guarire completamente.

Chiedete al medico se è opportuno assumere farmaci.

Andate dal medico se non vi sentite meglio dopo 24 ore di dieta stretta, se avete un problema di diarrea cronica oppure se soffrite di altri disturbi come febbre, dimagrimento, capogiro (sensazione di essere sul punto di svenire), sanguinamento rettale o dolori addominali.

Dieta e diarrea: le evidenze recenti

La maggior critica che viene mossa nei confronti della dieta BRAT, che è causa di un progressivo abbandono nella pratica clinica, è l’eccessiva restrizione nella scelta degli alimenti consentiti che si traduce in un regime alimentare squilibrato ed incompleto.

Devono essere evitati, sopratutto nei bambini, alimenti e bevande dolci che possono peggiorare il quadro di dissenteria, ma non è probabilmente necessario abbandonare completamente le abitudini alimentari quotidiane.

Il riso e le banane sono sicuramente utili per ridurre gli episodi di diarrea, ma incentrare la dieta esclusivamente su questi alimenti è probabilmente controproducente per il pericolo di carenza di:

energia pronta all’uso,

grassi,

proteine,

fibra,

vitamina A,

vitamina B12,

calcio.

Dieta CRAM

Un’alternativa recente è la dieta CRAM, proposta per integrare la dieta BRAT e renderla maggiormente compatibile con le attuali conoscenze relativamente al problema diarrea; questo approccio prevede di introdurre principalmente:

Cereali,

Riso,

Salsa o succo di mela (Apple),

latte (Milk).

Il latte viene scelto, sopratutto nel caso dei bambini, per sopperire alle necessità di proteine e grassi, nonostante il divieto del piano alimentare predecessore; per chiarire questo aspetto alcuni specialisti consigliano di limitarlo alla dissenteria non grave, mentre nei casi più severi sono da preferire soluzioni reidratanti. Negli adulti è probabilmente opportuno evitarlo del tutto.

Di fondamentale importanza è un corretto piano di reidratazione, cioè bere abbondanti liquidi (possibilmente ricchi di sali minerali), per sopperire alle perdite causate dalla diarrea o dal vomito; nel caso di bambini si ricorre a specifiche bustine acquistabili in farmacia, mentre per gli adulti potrebbe essere utile l’uso di bevande per sportivi come il Gatorade.

Fonte:www.farmacoecura.it/

 

 

 

 

 

 

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