lunedì 3 giugno 2013

Cure contro i brufoli creme ed altri rimedi

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L’acne è una malattia della pelle caratterizzata dall’insorgenza di un processo infiammatorio di un follicolo pilifero e della ghiandola sebacea annessa; i brufoli provocati dall’acne si manifesta nosoprattutto sul volto, ma talvolta anche in altri distretti corporei come la schiena.

Le cause dell’acne sono varie e differenti a seconda dell’età in cui si manifesta: indubbiamente negli adolescenti la componente ormonale svolge un ruolo determinante. La maggior produzione di androgeni nei giovani induce una maggiore secrezione sebacea, quindi una maggiore attività delle ghiandole. Se a 

questo si accompagna un difetto di crescita della pelle, per cui il sebo rimane intrappolato nel derma anziché fuoriuscire in superficie, si può innescare un processo infiammatorio a causa della presenza (normale e fisiologica) di un batterio, il propionibacterium acnes, che provoca la comparsa di più o meno brufoli.

Viceversa nell’età adulta, l’acne può colpire principalmente le donne, a causa della caduta dei livelli di estrogeni che si verificano in menopausa, con meccanismi complessivamente simili.

A questi fattori ormonali sono anche da aggiungere fattori ambientali: l’inquinamento dell’aria può ostruire le ghiandole sebacee, così come una scarsa igiene; il clima umido favorisce la proliferazione di batteri (in estate, esponendo la pelle al sole si ha una complessiva riduzione dell’acne), analogamente all’uso di prodotti cosmetici oleosi.

L’acne è una patologia a guarigione spontanea, ma è pur sempre una malattia con un grande impatto sociale le cui implicazioni psicologiche possono avere importanti ripercussioni sull’individuo. Per questo motivo, nonostante il più delle volte non sia strettamente necessario, è possibile ricorrere a farmaci per la cura dell’acne ricordando sempre che ogni farmaco può avere effetti collaterali più o meno gravi.

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Le terapie disponibili sono sostanzialmente 3: terapia antibiotica, cheratolitica e ormonale.

La terapia antibiotica per l’acne mira a debellare il propionibacterium acnes, riducendo così il processo infiammatorio di cui è la causa principale. I farmaci antibiotici sono indicati nel trattamento dell’acne lieve e moderata. Sembra che gli antibiotici sistemici (assunti per via orale, per esempio Minocin, Bassado, Zitromax, …) siano generalmente più efficaci di quelli topici (creme da spalmare sulla pelle, ad esempio Dalacin, Benzac, Eryacne, Zineryt…); questi ultimi, data la loro lentezza d’azione, possono far sviluppare resistenze batteriche per cui la loro efficacia nel tempo si riduce a zero.

Gli antibiotici maggiormente utilizzati sono le tetracicline e la eritromicina. Il primo gruppo ha come possibili effetti collaterali disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), eventuali allergie cutanee, fototossicità (è indispensabile evitare l’esposizione al sole durante la terapia e nei giorni immediatamente successivi); non vanno mai assunti prima di andare a letto perché sono una possibile causa di ulcere esofagee.

L’eritromicina è largamente impiegata nella cura dell’acne, ma non è mai consigliato assumere tale farmaco molto a lungo, a causa di frequenti eventi collaterali su base gastrointestinale; in alcuni casi può indurre sordità transitoria.

La terapia cheratolitica si basa sul principio secondo il quale accelerando il turn-over (la vita media) delle cellule della pelle, possono essere rimossi quei “tappi” che ostruiscono le ghiandole sebacee, rendendo più difficile la loro infiammazione.

Sono farmaci utilizzati prevalentemente come pomate, sebbene esistano anche alcuni farmaci da assumere per via orale; possono essere associati agli antibiotici per una maggiore efficacia. I farmaci cheratolitici sono derivati della vitamina A (che si trova nei vegetali a colorazione giallo-arancione, malva, carote, rucola, zucca, spinaci, cachi).

L’assunzione di questi farmaci deve essere sempre accompagnata da una accurata detersione del volto, per eliminare la desquamazione cellulare della pelle. Come effetti collaterali, possono provocare irritazioni locali, prurito, secchezza cutanea. All’inizio della cura, si potrebbe assistere ad un peggioramento della situazione, ma questo è normale nelle prime 2-3 settimane, alla fine delle quali la situazione migliorerà gradatamente.

La terapia ormonale si giustifica solo in pazienti con disfunzioni endocrine e non è mai consigliata nei casi di acne giovanile. Inoltre i benefici della terapia ormonale non sono costanti e sono limitati al periodo di assunzione del farmaco; va anche tenuto conto dei possibili effetti collaterali, perché alterando le concentrazioni di ormoni del nostro organismo, si andranno ad indurre cambiamenti anche in altri organi con conseguenze che possono essere anche molto gravi.

Di particolare rilievo, tanto da meritare una segnalazione a parte, è il farmaco Roaccutan; Roaccutan è indicato per “forme gravi di acne  resistenti a cicli adeguati di terapia standard con antibatterici sistemici e terapia topica“. Il farmaco è venduto dietro prescrizione medica non ripetibile e regolato da una complessa legislazione, a causa di possibili gravi effetti collaterali. Il meccanismo d’azione non è stato ancora del tutto chiarito, si ipotizza “il miglioramento che si osserva nel quadro clinico dell’acne grave è associato all’inibizione dell’attività delle ghiandole sebacee ed a una riduzione dimostrata istologicamente delle dimensioni delle ghiandole sebacee. Inoltre è stato accertato un effetto antinfiammatorio dell’isotretinoina a livello cutaneo.” (descrizione testuale dal foglietto illustrativo). E’ di fondamentale importanza segnalare l’assoluta e tassativa controindicazione dell’assunzione in gravidanza.

Fonte: www.farmacoecura.it

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